Decreto Aprile: includere gli esclusi. Le proposte di Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp per somministrati, autonomi e collaboratori

DECRETO APRILE: INCLUDERE GLI ESCLUSI

Rifinanziare le misure già
approvate, allungare Naspi e Dis-coll, prevedere sostegno al reddito
per chi è rimasto fuori da ogni tutela.

DECRETO APRILE: INCLUDERE GLI ESCLUSI

Rifinanziare le misure già
approvate, allungare Naspi e Dis-coll, prevedere sostegno al reddito
per chi è rimasto fuori da ogni tutela.

Queste le proposte FeLSA Cisl NIdiL
Cgil UILTemp

Roma, 18 aprile 2020. FeLSA Cisl
NIdiL Cgil UILTemp
tornano a chiedere al Governo il sostegno per i
lavoratori somministrati, atipici e autonomi, cioè quelle categorie
che sono più a rischio nel protrarsi della crisi legata al Covid-19.
“Vanno messe in campo nuove e più larghe misure di sostegno per i
lavoratori più fragili, impiegati in settori chiusi per decreto
oppure che hanno perso occasioni di lavoro nei settori più colpiti
come turismo e spettacolo” è il grido d’allarme dei Sindacati.

Riguardo alla somministrazione di
lavoro “va urgentemente rifinanziato, come richiesto al ministero,
il Fondo di solidarietà di settore che ha assicurato il puntuale
pagamento delle integrazioni salariali a 110mila lavoratrici e
lavoratori.

Va chiaramente esplicitato il
principio di parità di trattamento nella pubblica amministrazione,
con conseguente pagamento dei lavoratori somministrati al pari dei
dipendenti pubblici e bisogna rimuovere tutti i limiti che non
garantiscono le medesime condizioni.

Inoltre, nel settore sanitario, nei
percorsi di stabilizzazione
da cui la legge Madia li esclude, vanno
inclusi i circa 7mila operatori sanitari somministrati. Sarebbe anche
un riconoscimento a chi sta lottando sul fronte contro il Covid-19″.

“Con le misure di marzo è stato
dato un primo importante segnale di attenzione – affermano le
Organizzazioni sindacali che poi quindi avanzano le loro proposte
anche per chi ha perso l’impiego e i lavoratori autonomi – Il
calo della domanda di lavoro in corso rende necessario un
prolungamento di almeno 60 giorni – senza penalizzazioni – delle
indennità di disoccupazione
in essere, Naspi per i dipendenti e
Dis-coll per i collaboratori. Questo darebbe respiro a una parte di
disoccupati senza alcuna concreta possibilità di reimpiego
immediata”.

Rispetto all’indennità per gli
stagionali del turismo, va chiarita la possibilità di accesso a tutti i lavoratori, anche
collaboratori e somministrati.

In merito alla situazione di
collaboratori e professionisti
iscritti alla Gestione Separata Inps,
FeLSA Cisl NIdiL Cgil UILTemp chiedono che venga rifinanziata e
aumentata l’indennità
di 600 euro e che venga rimossa la
discriminazione che li ha esclusi dalla copertura infortunistica nei
periodi di quarantena e dai congedi parentali. Per i professionisti
iscritti alle casse private
va eliminato il requisito
dell’esclusività dell’iscrizione che ha portato molti lavoratori
a non potere accedere a nessun sostegno economico.

Per
i collaboratori sportivi, inseriti per la prima volta in un sistema
di tutele grazie alla pressione esercitata dal Sindacato, va
rifinanziata e aumentata l’indennità di 600 euro, nonchè
aumentato lo stanziamento previsto per marzo nel caso in cui non
venga coperta l’intera platea dei possibili beneficiari.

“Gli esclusi da tutto, milioni di
lavoratori disoccupati senza tutela e autonomi occasionali (come i
rider ma non solo) hanno invece urgente bisogno di un sostegno al
reddito – concludono i Sindacati – Da questo punto di vista, si
possono utilizzare nell’immediato i 100 milioni ancora non spesi
del Reddito di ultima istanza, previsti dal Decreto n. 18 di marzo e
sui quali il ministero del Lavoro non ha ancora decretato.

Risorse, queste ultime, ovviamente
insufficienti e che dovrebbero essere largamente rimpinguate con uno
strumento eccezionale di sostegno al reddito, anche per ridurre il
crescente disagio sociale”.