A rischio 1150 posti di lavoro e diritti essenziali
FeLSA
CISL NIdiL CGIL UILTemp esprimono preoccupazione sul futuro
occupazionale dei lavoratori in
somministrazione
presso il Ministero dell’Interno. Questi lavoratori e lavoratrici,
in forza alle Agenzie per il lavoro Gi Group e Manpower, sono ancora
una volta a rischio di interruzione dei propri contratti di lavoro.
I
lavoratori delle Commissioni e Sezioni territoriali e delle Questure
che dipendono dalla Commissione Nazionale
per
il diritto di asilo saranno prorogati fino al 27 marzo 2023 con
risorse già nello stato di previsione del Ministero dell’Interno,
senza nessuna certezza sul loro futuro dopo tale data.
I
lavoratori delle Prefetture rischiano un imponente taglio delle unità
in forza sulla base di fabbisogni individuati che ci sembrano
paradossali, chiediamo quindi che si intervenga urgentemente su
questo punto e si diano adeguate risposte, anche in termini di
risorse, garantendo la continuità occupazionale di tutti i
lavoratori somministrati delle Prefetture per far fronte alle
necessità operative manifestate al Ministero anche da decine di
Prefetti dal territorio.
I
lavoratori delle Questure e Commissariati in forza al Dipartimento
della Pubblica Sicurezza sembrano essere contenuti nelle risorse
previste, ma è necessario prorogare i contratti di lavoro senza che
si verifichi alcuna interruzione del servizio, tenuto conto anche
delle scadenze dei permessi di soggiorno rilasciati per protezione
temporanea ai cittadini ucraini al 4 marzo 2023.
Questa
incertezza che sta diventando ormai una costante del percorso di
questi lavoratori è inaccettabile: vogliamo certezze dal Governo e
dal Ministero su ciò che accadrà nel prossimo mese e l’apertura
di un dialogo con il Ministro per arrivare a definire un percorso di
progressiva internalizzazione di questi lavoratori e la proroga dei
contratti di lavoro per tutti.
A
questo scopo saranno indette iniziative di mobilitazione sui diversi
territori che saranno indicate nei prossimi giorni dalle nostre
strutture e che culmineranno con la giornata di sciopero nazionale
per l’intero 21 dicembre 2022, con presidio a Roma.
I
circa 1.150 lavoratori impiegati presso gli Sportelli Unici per
l’Immigrazione delle Prefetture, le Questure e i Commissariati, la
Commissione Nazionale e le Commissioni e Sezioni territoriali per il
diritto all’asilo hanno reso, a partire dalla primavera del 2021 un
servizio pubblico essenziale la cui imprescindibile utilità è stata
ammessa più volte dai dirigenti periferici e centrali del Ministero.
Non
solo hanno garantito dei diritti essenziali agli immigrati: il loro
lavoro è indispensabile anche per le forze di Polizia che altrimenti
dovrebbero essere dedicate in massa alle pratiche connesse
all’immigrazione, più di quanto già non facciano, sottraendo
evidentemente numeri ed energie al presidio del territorio.
Per
la continuità occupazionale e la stabilità del lavoro.
Per
la sicurezza e la tutela dei servizi essenziali a
supporto delle persone migranti