Rinnovo CCNL della somministrazione: Assemblea Generale dei delegati Felsa Cisl Nidil Cgil Uiltemp approva la Piattaforma Unitaria

Roma, 17 giugno 2022 – Oltre 260 delegati FeLSA CISL NIdiL CGIL
UILTemp, lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle Agenzie per il
lavoro, si sono riuniti oggi a Roma, nel Centro Congressi Frentani,
per approvare definitivamente la piattaforma per il rinnovo del CCNL
della Somministrazione.

Roma, 17 giugno 2022 – Oltre 260 delegati FeLSA CISL NIdiL CGIL
UILTemp, lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle Agenzie per il
lavoro, si sono riuniti oggi a Roma, nel Centro Congressi Frentani,
per approvare definitivamente la piattaforma per il rinnovo del CCNL
della Somministrazione.

Durante il percorso di condivisione, a
partire dal 9 maggio scorso, “grazie al grande impegno e lavoro
messo in campo dalle strutture territoriali e regionali – spiegano
i tre Sindacati del settore – si sono svolte circa 750 assemblee
nei luoghi di lavoro, su tutto il territorio nazionale.

I circa
20mila lavoratrici e lavoratori incontrati hanno approvato il
contenuto integrale della proposta sindacale unitaria con un consenso
pari al 99%”. Le osservazioni e i suggerimenti emersi nelle
assemblee verranno integrati nella Piattaforma che sarà la base
della trattativa per il rinnovo del CCNL, tra i temi principali la
parità di trattamento, maggiore rappresentanza, tutela e sostegno,
anche attraverso gli enti bilaterali.

FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp,
forti di un ampio mandato da parte dei lavoratori, trasmetteranno ora
la piattaforma alle Associazioni di settore, Assolavoro e Assosomm,
per avviare la trattativa e il confronto sindacale. Il contratto
nazionale della somministrazione di lavoro, in scadenza al 30 giugno
2022, era stato firmato il 15 ottobre del 2019.

Durante i mesi più
duri della pandemia, la contrattazione, avere un unico CCNL di
riferimento e la bilateralità hanno permesso al settore di reggere
il colpo, negli ultimi anni, inoltre, il settore ha registrato una
forte crescita in termini quantitativi, anche in un periodo di
contrazione dell’economia.

Nonostante un quadro normativo incerto,
sul quale si dovrà intervenire, le durate dei rapporti di lavoro
sono aumentate e i contratti a tempo indeterminato hanno registrato
un incremento molto importante, permangono alcune situazioni di forte
turn over sui contratti a termine. Secondo l’ultima nota
congiunturale Ebitemp, infatti, i somministrati in Italia sono circa
500mila, di cui oltre 110mila a tempo indeterminato. Rispetto al
2021, il numero medio mensile di occupati è cresciuto quasi del 22%
(circa 27% per il tempo determinato e circa 7% per il tempo
indeterminato). Il numero di ore lavorate in totale è salito del 20%
(26% per il tempo determinato e quasi 7% per il tempo indeterminato),
ma le ore lavorate per ogni persona denunciano una tendenza a
diminuire sempre di più, con caduta del -1,1%. La crescita delle
retribuzioni è quindi negativa (circa -7%), svelando gli effetti di
un eccesso di turn over, a discapito della continuità occupazionale.
Dal 2019, quindi, le imprese del settore si sono ulteriormente
consolidate in termini di risultati operativi oltre che di ulteriore
radicamento nel mercato del lavoro. In questo contesto, anche
attraverso la redistribuzione alle lavoratrici e ai lavoratori della
ricchezza prodotta dal comparto, il rinnovo del Contratto punterà
alla continuità occupazionale, contrastando prima di tutto il turn
over ingiustificato, alla valorizzazione della contrattazione di
secondo livello, a un’attività formativa e di ricollocazione di
maggiore qualità. Le soluzioni dovranno avere alla base la parità
di genere.