FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILtemp: “Come si può parlare di
integrazione, di accoglienza e contrasto al lavoro nero se si manda a
casa chi rende queste parole qualcosa di concreto?”
Roma, 25 novembre
2021 – “Tra il 14 dicembre del 2021 e il 28 febbraio 2022, circa
1.400 lavoratrici e lavoratori somministrati, dipendenti di
agenzie per il lavoro e impiegati presso Commissariati,
Prefetture, Questure e Commissioni Territoriali vedranno scadere
i loro contratti.” FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILtemp denunciano
la situazione in un comunicato sindacale diffuso oggi.
Questi lavoratori
sono coinvolti nelle procedure di emersione del lavoro in nero
per cittadini italiani comunitari e extracomunitari (un’emergenza
costante e silenziosa del nostro paese) e successiva regolarizzazione
dei lavoratori stranieri presenti sul territorio italiano, nel
riconoscimento della protezione internazionale e nelle pratiche di
riconoscimento dei permessi di soggiorno.
“I somministrati
rappresentano, quindi, l’avanguardia della parte operativa dei
processi di integrazione degli immigrati – spiegano i
Sindacati – dal momento che, senza le pratiche di cui loro si
occupano e che contribuiscono in maniera decisiva ad espletare, non
vi è nessuna regolarizzazione dello straniero sul territorio
nazionale.”
“Come si può
parlare di integrazione e di accoglienza se si manda a casa chi rende
queste parole qualcosa di concreto? Come si fa a parlare di contrasto
del lavoro nero senza valorizzare la professionalità di chi è
stato coinvolto nelle procedure di emersione?”
Secondo FeLSA
CISL, NIdiL CGIL e UILtemp “l’ulteriore paradosso della
situazione che si va configurando è la drammatica carenza di
personale al Ministero dell’Interno, che è al momento
sottorganico di almeno 5.000 unità e i cui lavoratori vanno in
pensione a ritmi elevatissimi, nell’ordine delle decine di persone
ogni mese. In questa situazione drammatica, come espresso già anche
da tanti Prefetti e Viceprefetti, il Ministero non può permettersi
in alcun modo di lasciare a casa in 3 mesi oltre 1.400 persone che
hanno contribuito all’attività ordinaria degli uffici.”
“Senza il lavoro
quotidiano di queste persone l’esigibilità dei diritti previsti
dalla Costituzione e dalle leggi delle persone presenti sul nostro
territorio sarà resa quasi impossibile, come sa chiunque frequenti
le Questure e i Commissariati sul territorio. L’immigrazione non
può essere trattata come un’emergenza quando è un fenomeno
strutturale.”
Per questi motivi,
FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILtemp, le Organizzazioni Sindacali che
rappresentano le lavoratrici e i lavoratori somministrati, chiedono
al Ministro Lamorgese “di impegnarsi affinchè vengano prorogati
tutti i contratti di lavoro in questione, trovando le modalità più
adeguate e rapide dal punto di vista amministrativo e, in
prospettiva, di predisporre un piano di assunzioni straordinario che
tenga conto dell’esperienza lavorativa maturata in questo periodo.”