Roma, 14 marzo 2023 – “Donne e Lavoro. Opportunità e prospettive tra subordinazione e autonomia” è il leitmotiv dell’iniziativa promossa a Palazzo Falletti a Roma dalla Felsa, la federazione della Cisl dei lavoratori somministrati, autonomi e atipici.
Uno spazio di confronto, riservato ai giovani quadri e dirigenti della categoria cislina, sulle prospettive e sulle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il riequilibrio di genere e sul ruolo della contrattazione per sostenere l’occupazione femminile nel mercato del lavoro italiano, in cui il tasso di occupazione delle donne si attesta al 53,1% rispetto ad una media europea del 67,4%. Riflettori accesi in particolare sullo scenario occupazionale di riferimento nell’ambito della somministrazione lavoro, delle collaborazioni coordinate e continuative e del lavoro autonomo.
Realtà altamente frammentate, come evidenzia l’Osservatorio Nazionale costituito in seno all’Ente Bilaterale di settore Ebitemp. L’ultima Nota congiunturale sull’occupazione, aggiornata al mese di febbraio 2023 con riferimento ai dati del 2022, mette in luce il calo dei lavoratori in somministrazione, con una contrazione di oltre 3.892 unità a fronte di 25.869 occupati in meno a tempo determinato e 21.977 in più occupati a tempo indeterminato rispetto al dicembre 2021, con missioni percentualmente più brevi per le donne, una partecipazione giovanile piuttosto contenuta e il sud poco rappresentate.
Nel comparto delle collaborazioni coordinate e continuative e del lavoro autonomo l’analisi di genere è stata ricavata dai dati dell’Osservatorio dei lavoratori parasubordinati e iscritti al Fondo Gestione Separata Inps da cui si evince che su 1.430.485 contribuenti le donne sono solo 571.318 (di cui 371.598 collaboratrici e 199.720 professioniste) a fronte di 859.167 uomini (di cui 624.025 collaboratori e 235.142 professionisti).
A guidare i lavori del seminario Francesca Piscione, Segretaria Nazionale Felsa Cisl, che, dopo i saluti del segretario generale Mattia Pirulli e della Responsabile delle Politiche di Genere Fist Cisl Elena Maria Vanelli, ha introdotto l’evento prima di lasciare spazio agli interventi delle relatrici. Per la sindacalista «il mix equilibrato tra legislazione e contrattazione resta la via maestra per abbattere il divario di genere, con le donne e i giovani che si confermano target fragili ma anche strategici per il rilancio effettivo dell’occupazione nel nostro Paese».
«Sul tema della parità di genere e delle pari opportunità – ha aggiunto la Piscione – la Felsa è impegnata nel rinnovo del contratto nazionale della somministrazione lavoro per la salvaguardia della parità salariale tra i dipendenti diretti e i lavoratori somministrati, per l’adozione di misure di promozione e incentivi per il lavoro femminile e giovanile, per il potenziamento delle misure di welfare a favore delle donne attraverso Ebitemp e per la stabilizzazione dell’occupazione femminile». Centrale anche «il rafforzamento delle formazione di qualità promossa dall’Ente Bilaterale Formatemp» finalizzato ad accrescere le competenze ed aumentare l’occupabilità delle donne nel mercato del lavoro.
La riflessione della federazione cislina verte anche sulla condizione occupazionale di collaboratori e collaboratrici iscritti alla Gestione Separata Inps, che ancora oggi si vedono erogare dal proprio fondo previdenziale e assicurativo poche prestazioni a fronte di cospicui versamenti contributivi e rispetto alla necessità ormai non più procrastinabile per gli stessi, di usufruire di un sistema formativo attingendo da fondi Inps accantonati e ancora inutilizzati. La contrattazione di settore che impegna la FeLSA nella sottoscrizione di accordi quadro nazionali che regolamentino tali figure professionali, ha proprio lo scopo di rafforzare tutele esistenti e di costruirne di nuove, al fine di rispondere ad un bisogno specifico dei collaboratori e le collaboratrici.
A prendere la parola è stata poi Maria Sole Ferrieri Caputi, Ricercatrice ADAPT, proponendo un’analisi di contesto occupazionale: il numero di occupate in Italia è il più alto negli ultimi 10 anni con 9,87 milioni di lavoratrici; persiste la fortissima disparità territoriale; sulle dimissioni dal lavoro pesano le difficoltà legate alla conciliazione vita lavoro. E ancora la ricercatrice ha sottolineato le difficoltà di genere in ambito lavorativo con il 32% di donne con contratti part time a fronte dell’8,5% degli uomini, e la “segregazione” femminile nel mercato del lavoro, a livello orizzontale (con la maggiore concentrazione di donne in settori e mestieri ritenuti tipicamente femminili), e verticale (con la difficoltà delle donne a scalare le gerarchie aziendali). Mentre cresce la presenza femminile nel mercato del lavoro considerato “non standard”, soprattutto nel comparto della somministrazione. Il focus anche sull’intervento della contrattazione di settore, sul welfare bilaterale e sulla progressiva estensione degli istituti contrattuali oltre il lavoro subordinato.
A delineare gli aspetti conoscitivi del PNRR e le relative opportunità per le lavoratrici è stata Stefania Negri, Ricercatrice ADAPT. In premessa la ricercatrice ha illustrato le priorità trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro, correggere le asimmetrie che ostacolano le pari opportunità sin dall’età scolastica, colmare le differenze territoriali tra nord e sud e supportare le nuove generazioni. Il focus si è poi spostato sulle misure dirette e indirette previste dalle sei missioni del PNRR, sulle linee di intervento sulla parità di genere.
E’ Silvia Degl’Innocenti, Vice Presidente di vIVAce!, l’associazione dei freelance e dei liberi professionisti aderente alla Felsa Cisl, a sottolineare la necessità di «costruire un welfare mirato per le Partite IVA». Una realtà in espansione, con oltre 501.500 nuove Partite IVA aperte nel solo 2022, per il 40% da donne. Di queste il 70% sono donne dai 36 ai 50 anni, a dimostrazione che a fare ricorso di questo «mezzo di emancipazione femminile» siano prevalentemente le donne che intendono rientrare nel mercato del lavoro dopo aver fatto figli o aver prestato cura a familiari, in ogni caso per il bisogno di lavorare.
«Come vIVAce abbiamo lavorato per la rivisitazione dei parametri di accesso all’ISCRO e, insieme alla Felsa, per costruire proposte in un’ottica di revisione della Gestione Separata Inps e rafforzarne la formazione» ha aggiunto la Degl’Innocenti sottolineando anche la necessità di «una legge contrattata dalle Parti Sociali sull’Equo Compenso».
A conclusione dei lavori è intervenuta Daniela Fumarola, Segretaria Confederale Cisl, che si è detta «orgogliosa dell’organizzazione di un evento che mantiene ben accesi i riflettori su una questione d’importanza vitale per il futuro del nostro Paese». La sindacalista ha aggiunto che «la Cisl è consapevole che occorre puntare in maniera mirata sulla qualità del lavoro» anche «rafforzando la formazione per accompagnare i lavoratori nelle fasi di transizione». «Il punto di partenza per conseguire quest’obiettivo è certamente il PNRR» ha proseguito la sindacalista che pure ha rimarcato «la necessità di una governance partecipata per la verifica della qualità della spesa, dei cronoprogrammi e degli obiettivi trasversali del Piano». «Il valore della persona – ha concluso – è al centro delle nostre scelte».