Anpal Servizi: la reazione delle OOSS alle dichiarazioni rese dalla Ministra Catalfo circa il futuro incerto dei 654 precari in azienda

L’intera comunità
professionale di Anpal Servizi è allibita dalle dichiarazioni della
Ministra Catalfo durante il question time alla
Camera dei Deputati del 9 ottobre in merito alla stabilizzazione del
personale precario di Anpal Servizi.

L’intera comunità
professionale di Anpal Servizi è allibita dalle dichiarazioni della
Ministra Catalfo durante il question time alla
Camera dei Deputati del 9 ottobre in merito alla stabilizzazione del
personale precario di Anpal Servizi.

La vertenza sui
precari di Anpal Servizi si protrae ormai da un anno e mezzo e non è
accettabile che la Ministra Catalfo, che pure
aveva manifestato la volontà di trovare una soluzione positiva per
la stabilizzazione dei 654 precari, liquidi la
questione sostenendo la posizione dell’azienda, nonostante
nell’incontro al Ministero del lavoro del 3 ottobre
avesse ricoperto un ruolo di mediazione tra le posizioni aziendali e
quella delle organizzazioni
sindacali.

Da tempo si
ribadisce che non sussistono impedimenti normativi e vincoli
finanziari alla stabilizzazione dei lavoratori precari
di Anpal Servizi che abbiano già sostenuto a vario titolo e vinto
precedenti selezioni, cos è come chiaramente
indicato nel regolamento di reclutamento del personale.

Il riferimento della
Ministra Catalfo ad una ipotetica illegittimità del regolamento
aziendale di reclutamento perchè non
approvato dal CDA di ANPAL è inesatta: l’attuale regolamento di
selezione infatti è in vigore dal 2017 ed è stato
approvato proprio dalla delibera n. 10 del 2017 del CDA di ANPAL
contenente le “Linee strategiche e di
indirizzo per lo sviluppo di ANPAL Servizi spa”. Infatti nella
sezione sulla regolamentazione del processo di
reclutamento viene esplicitato che le procedure in essere in Anpal
Servizi sono adeguate ai principi normativi
declinati dal DLGS 175/2016 “Testo unico delle società
partecipate”.

È perciò grave che
la ministra Catalfo metta in discussione la legittimità delle
stabilizzazioni che sono state effettuate nel 2017,
in seguito all’Accordo interconfederale.

La sostanza della
vertenza sui precari di Anpal Servizi è eminentemente politica e dal
governo era lecito aspettarsi una
assunzione di responsabilità politica, anche sostenendo una norma
che desse un indirizzo preciso verso la
salvaguardia di tutto il personale precario, sia a tempo determinato
che in collaborazione.

L’abolizione
dell’art. 12 comma 4 della legge 26/2019 sul reddito di
cittadinanza sembrava andare in questa direzione e
l’inserimento nel decreto crisi di un riferimento “all’emergenza
occupazionale di Anpal Servizi” sostenuto dalle
organizzazioni sindacali, avrebbe dovuto eliminare qualsiasi forma di
alibi per la risoluzione di questa vertenza.

Le soluzioni
prospettate dalla Ministra invece non salvaguardano nessun lavoratore
e l’esito di questa scelta è il depauperamento
professionale di Anpal Servizi con un indebolimento del capitale
umano chiamato a concorrere alla
realizzazione delle politiche attive necessarie al nostro paese.

Le scriventi
ritengono che avallare quella che di fatto è una operazione di
sostituzione dei lavoratori, mandando a casa
colleghi che hanno lavorato per Anpal Servizi anche per più di dieci
anni dopo aver superato ripetute selezioni
ad evidenza pubblica, sia una grave responsabilità che questo
governo si sta assumendo, un tradimento della
fiducia che molti vi avevano riposto ed una grave ingiustizia.

Se la posizione
finale del governo è quella espressa ieri dalla ministra Catalfo, le
scriventi metteranno subito in atto tutte le
iniziative di mobilitazione a tutela dei lavoratori precari e
dell’identità, integrità e dignità dellacomunità
professionale di Anpal Servizi.