Collaboratori Sportivi “dalle proficue interlocuzioni ministeriali alla complessa realtà territoriale. Attivare misure ed interventi in favore dei lavoratori”

Lamezia Terme, 21 maggio 2020 – In questo periodo di emergenza legato al
diffondersi del COVID-19,moltissime sono le istanze pervenuteci da
parte dei lavoratori inquadrabili nell’ambito delle cosiddette dei
collaborazioni sportive.

Lamezia Terme, 21 maggio 2020 – In questo periodo di emergenza legato al
diffondersi del COVID-19,moltissime sono le istanze pervenuteci da
parte dei lavoratori inquadrabili nell’ambito delle cosiddette dei
collaborazioni sportive. Si tratta di un pezzo del mondo del lavoro
che sul territorio regionale calabrese interessa circa 15.000 persone
tra istruttori, atleti, amministrativo- gestionali, ecc … dei quali
un buon l’80% privo di diritti e di tutele.

E’ da precisare che la figura del collaboratore
sportivo svolge un ruolo fondamentale per la formazione di tutti gli
atleti, in particolar modo per le persone che convivono con delle
disabilità dove lo sport rappresenta un modo per sfidare i propri
limiti ma anche per meglio convivere, se non alcune volte superare,
il disagio legato ad una condizione di handicap.

Un universo mondo fatto di persone e di elevata
professionalità che ad oggi reclamano giustamente il perseguimento
di una serie di obiettivi da raggiungere che sono: assicurazione
INAIL, previdenza, riconoscimento della malattia, infortunio,
maternità, genitorialità, un sistema di riconoscimento delle
professionalità (titoli di studio, brevetti, ecc.), compensi minimi
orari, diritti sindacali, bilateralità di settore e tanto molto
altro in più al fine di rendere finalmente “visibili” in termini
di diritti questa vasta platea di lavoratori.

Positivo in questo senso è stato il lavoro svolto
nel corso della recente riunione svoltasi a Roma al Ministero dello
Sport unitamente alle altre sigle sindacali confederali di settore.
Quella sede infatti, ha rappresentato una tappa fondamentale per
avviare un percorso di interlocuzione e di condivisione a livello
nazionale di possibili interventi in favore di centinaia di migliaia
di collaboratori sportivi a livello nazionale che naturalmente non
possono limitarsi al solo riconoscimento del bonus di 600 euro
previsto nel “decreto rilancio”.

In Calabria, FeLSA CISL e vIVAce CISL, che in fase
di lockdown anche attraverso le pagine social
(https://www.facebook.com/vivacecalabria/ –
https://twitter.com/CalabriaVivace) hanno assistito i collaboratori
sportivi per usufruire dei benefici previsti dal primo decreto cd.
“Cura Italia”, continuano anche oggi a supportare gli stessi
nella presentazione delle domande per il riconoscimento del bonus
previsto dal “Decreto Rilancio”, non dimenticando però che
anche dal territorio, attraverso la proficua interlocuzione con
tutti gli stakeholders non solo di settore ma anche delle istituzioni
locali , possano nascere interventi utili per questa categoria di
lavoratori che svolgono indispensabile per il benessere di ciascuno
di noi. È veramente il caso di dire che solo il “gioco di squadra”
potrà dimostrarsi determinante per risolvere i problemi di un pezzo
del mondo del lavoro che, in termini di diritti, è rimasto in
panchina.

Carlo Barletta (Segr. Gen.le FeLSA CISL
Calabria) e Marco Bellocco (Coordinatore Regionale vIVAce Calabria)