Ebitemp è un ente bilaterale che opera per rafforzare le tutele e non solo rivolte alle lavoratrici e ai lavoratori in somministrazione. Copre diversi ambiti di prestazione e offre un servizio on line per presentare la documentazione necessaria e le richieste. Scopriamo insieme come funziona.
Ebitemp è un ente bilaterale che opera per rafforzare le tutele e non solo rivolte alle lavoratrici e ai lavoratori in somministrazione. Copre diversi ambiti di prestazione e offre un servizio on line per presentare la documentazione necessaria e le richieste. Scopriamo insieme come funziona. Cosa copre Ebitemp? Fondato nel maggio 1998, Ebitemp è l’ente bilaterale per il lavoro temporaneo. La sua formazione nasce dalla volontà delle organizzazioni sindacali e delle associazioni imprenditoriali di garantire forme di tutela innovative ai lavoratori temporanei, oggi identificati come somministrati. Da una parte le esigenze del settore della somministrazione, dall’altra la necessità di potenziare i diritti di chi è coinvolto. Ebitemp ha cos è allargato i suoi obiettivi con il passare degli anni:
Un occhio di riguardo è riservato anche ai rifugiati: non solo per esigenze più strettamente personali (ospitalità, materiale didattico e libri, beni di prima necessità per i figli piccoli), ma anche per percorsi di riqualificazione professionale e istruzione per adulti.
Con i rinnovi dei Contratti collettivi nazionali di settore, la gamma delle tutele Ebitemp, compresa la tutela sanitaria, si è ulteriormente allargata:
Possono presentare una richiesta di rimborso per le spese sostenute:
chi ha un contratto di somministrazione attivo;
chi ha svolto almeno 30 giorni di lavoro nell’arco dei 120 giorni di calendario.
Quest’arco temporale si estende per i 120 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro.Le prestazioni riconosciute riguardano:
Ebitemp fornisce dunque in alcuni casi un rimborso, in altri un contributo. Per accedere alle misure di tutela non è necessario essere iscritti o aver versato una quota di adesione: è sufficiente svolgere o aver svolto un lavoro in somministrazione. HAI BISOGNO DI ASSISTENZA? CONTATTACICome funziona il rimborso Ebitemp?Per poter ottenere il rimborso o il sussidio da Ebitemp, la richiesta deve essere accompagnata dalla necessaria documentazione:
Per accedere invece alle prestazioni coperte dalla tutela sanitaria di Ebitemp sono previste due modalità:
Nel secondo caso, occorre inviare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno la documentazione richiesta, moduli compresi, a Ebitemp. In caso di rimborsi per un familiare fiscalmente a carico, limitatamente al coniuge e ai figli, vanno allegate alle domande di rimborso:
Se il familiare è fiscalmente a carico al 50%, il rimborso sarà pari al 50% di quanto spetta. Per procedere al rimborso, i gestori delle assistenze possono richiedere ogni documentazione clinica o amministrativa (o entrambe). Al momento della dichiarazione dei redditi, l’importo delle spese sanitarie oggetto di rimborso non può essere portato in detrazione, come previsto dalla norma in vigore. HAI BISOGNO DI ASSISTENZA? CONTATTACI Chi può usare Ebitemp?La tutela sanitaria fornita da Ebitemp è destinata a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori con contratti di somministrazione a tempo determinato ed indeterminato. Sono inclusi i lavoratori minorenni per i quali la richiesta deve essere sottoscritta da chi esercita la potestà genitoriale. Quest’ultimo è responsabile anche della documentazione relativa alla privacy e di tutte le eventuali autocertificazioni da presentare.
La verifica della potestà può essere ottenuto con un certificato dello stato di famiglia. Sul territorio italiano ci sono gli Sportelli Territoriali Sindacali per i servizi di consulenza e assistenza.
Il lavoratore può cos è ottenere:
Come indicato in precedenza, l’inoltro di richieste attraverso gli Sportelli comporta l’utilizzo del sito internet. È una modalità che con pochi e semplici passaggi consente di monitorare costantemente lo stato delle domande, grazie all’area riservata My Ebitemp. L’accesso è consentito anche ai lavoratori in somministrazione che non hanno un rapporto di lavoro attivo. Il periodo per accedere alla tutela sanitaria include infatti anche i 120 giorni successivi alla data di cessazione del rapporto se il lavoratore ha svolto un’attività per almeno 30 giorni durante i 120 precedenti alla scadenza. Sempre dal portale si possono consultare le risposte alle “Domande frequenti” per avere ulteriori ragguagli. CTA HAI BISOGNO DI ASSISTENZA? CONTATTACI Quanto rimborsa Ebitemp per le spese dentistiche?
Per quanto riguarda le spese odontoiatriche, si può richiedere il rimborso per le prestazioni effettuate da qualsiasi odontoiatra privato che sia iscritto all’ordine professionale che opera in Italia.
I ticket sanitari vengono rimborsati al 100%, senza alcun massimale, mentre sulle spese odontoiatriche è applicata una franchigia fissa del 20% sul totale rimborsabile, secondo il tariffario odontoiatrico. Il tetto per le spese è di 2.000 euro annui per nucleo familiare.
La liquidazione del rimborso avviene in due modi:
Il lavoratore riceve una e-mail o un messaggio telefonico con la notifica pagamento.
Se la liquidazione si appoggia al bonifico domiciliato, il lavoratore ha tempo 30 giorni a partire dalla notifica per ritirare i soldi presso un ufficio postale, portando con sè un documento d’identità e il codice fiscale. Il diritto a richiedere il rimborso decade una volta che sono decorsi i 90 giorni dalla data della fattura di saldo. Un altro servizio di tutela è quello rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno diritto:
Le prestazioni sono erogabili una volta ogni due anni con un massimale di 100 euro.
Una volta erogata, la prestazione potrà essere richiesta di nuovo a patto che siano trascorsi 24 mesi dalla data della fattura di saldo relativa al primo rimborso. Se nel corso di due anni dal momento del rimborso chi ne ha già usufruito subisce un peggioramento della vista, si può ottenere una nuova assistenza. È necessaria la presentazione di una certificazione rilasciata dal medico specialista. Anche in questo caso il diritto al rimborso decade al superamento dei 90 giorni dalla data di emissione della fattura. In merito all’assistenza per le donne incinte, è invece riconosciuto un rimborso fino a 600 euro per ogni gravidanza per queste prestazioni svolte privatamente:
Il termine per presentare richiesta è sempre di 90 giorni dalla fattura. I rimborsi riconosciuti vanno ad integrare altri eventuali indennizzi da parte di ASL, enti mutualistici o compagnie di assicurazione e per i quali è stata fatta una regolare richiesta. La prestazione è rivolta solo alle lavoratrici in somministrazione, non ai familiari eventualmente a loro carico. È garantito anche un rimborso del 100% della spesa sostenuta per le vaccinazioni destinate al figlio che è fiscalmente a carico del lavoratore e con un un’età inferiore ai 18 anni. La misura vale sia le vaccinazioni all’interno del Sistema Sanitario Nazionale che in ambito medico privato.
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