Come iscriversi alla Gestione separata Inps

La Gestione separata Inps è un fondo pensionistico istituito per garantire una tutela previdenziale ad alcune categorie di lavoratori parasubordinati. L’iscrizione è uno dei passaggi che devono compiere libero professionisti, lavoratori autonomi e co.co.co. Ecco come fare.

La Gestione separata Inps è un fondo pensionistico istituito per garantire una tutela previdenziale ad alcune categorie di lavoratori parasubordinati. L’iscrizione è uno dei passaggi che devono compiere libero professionisti, lavoratori autonomi e co.co.co. Ecco come fare. Cosa vuol dire essere iscritto alla Gestione separata Inps? Istituita nel 1995, la Gestione separata è stata introdotta in un contesto lavorativo che affrontava importanti cambiamenti. Garantisce agli iscritti:

  • pensione anticipata o supplementare;
  • pensione di vecchiaia e quella trasmessa ai familiari dei defunti prima di poterne usufruire;
  • supplemento di pensione;
  • prestazioni di invalidità.

Viene comunemente abbinata al lavoratore autonomo in possesso di una partita IVA, ma nel dettaglio deve iscriversi alla Gestione separata Inps chi rientra in queste tipologie di lavoro:

  • chi svolge forme di collaborazione coordinata e continuativa (co. co. co.);
  • liberi professionisti senza casse previdenziali specifiche (vengono comprese le attività a contenuto artistico o professionale, autonome, abituali e professionali, senza natura di impresa);
  • venditori a domicilio con reddito superiore a 5.000 euro (è una forma speciale di vendita al dettaglio regolamentata dall’art. 19 del dlgs. 114/98);
  • spedizionieri doganali non dipendenti (da gennaio 1998);
  • beneficiari di assegni di ricerca;
    beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca
    ;
  • amministratori locali;
  • lavoratori autonomi occasionali con reddito superiore a 5.000 euro;
  • i medici con contratto di formazione specialistica;
  • i volontari del Servizio civile nazionale.

Sono figure soggette alle medesime regole di applicazione delle aliquote contributive e del massimale di reddito, oltre che alle stesse modalità di accredito contributivo. TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACICome si fa l’iscrizione alla Gestione separata Inps? La domanda di iscrizione alla Gestione separata può essere presentata con modalità diverse.

  • Consulenti: si può procedere avvalendosi del servizio fornito Caf, patronati e commercialisti.
  • Online: occorre collegarsi alla pagina “Servizi per il cittadino” sul portale dell’ente previdenziale. È necessario avere un codice Pin, fornito sempre per via telematica dall’Inps, oppure utilizzare lo Spid, la Cie (Carta d’identità elettronica) o la Cns (Carta nazionale dei servizi).
  • Forma cartacea: va presentato il modello di domanda agli sportelli delle sedi Inps oppure inviandolo per posta.
  • Contact Center: è raggiungibile in via telefonica al numero 803 164.

Nel modulo di iscrizione vanno riportati:

  • i dati anagrafici di chi si iscrive;
  • la data di inizio attività;
  • la tipologia dell’attività svolta.

Per procedere all’iscrizione dei lavoratori parasubordinati, come nel caso di collaborazioni coordinate e continuative, bisogna accedere al servizio dedicato ai datori di lavoro sul sito dell’Inps. Dopo l’autenticazione, si accede ai moduli da compilare, selezionando la voce “collaboratore o altra attività” per finalizzare l’operazione. Il termine entro il quale presentare la domanda è di 30 giorni dal momento in cui ha inizio l’attività che richiede l’iscrizione alla Gestione separata Inps. TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACI Quanto si paga la Gestione separata? L’iscrizione alla Gestione separata è uno di quegli elementi che maggiormente distinguono i lavoratori autonomi da quelli dipendenti.

  • Per i lavoratori dipendenti i contributi vengono pagati in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore stesso.
  • Nel caso di lavoro autonomo o da libero professionista, il versamento dei contributi è responsabilità unica del lavoratore o del professionista.

Per operare il calcolo del contributo previdenziale, occorre fare una distinzione tra liberi professionisti senza cassa, lavoratori autonomi occasionali e lavoratori co.co.co..

  • La base imponibile per i liberi professionisti senza una cassa di riferimento deriva dalla differenza tra i compensi percepiti e le spese sostenute. Il contributo previdenziale si ottiene applicando le aliquote previste per l’anno di riferimento entro il massimale indicato per l’anno in questione. Il contributo è interamente a carico del professionista.
  • Per i lavoratori autonomi occasionali, l’imponibile destinato alla Gestione separata corrisponde al compenso lordo erogato al lavoratore, con la deduzione delle spese eventuali a carico del committente.
  • Per i lavoratori con collaborazioni coordinate e continuative, i contributi sono assimilati a quelli del lavoro dipendente. Sono divisi tra il committente (2/3) e il committente (1/3). Va però rimarcato che l’obbligo di versamento spetta in via esclusiva al committente.

Per quanto riguarda le aliquote della Gestione separata 2023, l’Inps ha fornito indicazioni con la circolare n. 12 del 1 febbraio 2023.

  • Per i soggetti non assicurati presso altra forma di previdenza obbligatoria è pari al 26,23%.
  • Per i professionisti e i collaboratori titolari di pensione o assicurati presso altre forme pensionistiche l’aliquota è al 24%.
  • Per i collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme di gestione previdenziale e per cui non è prevista DIS-COLL, l’aliquota è del 33,72%.
  • Per i collaboratori e figure assimilate come sopra, ma per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL, l’aliquota è invece del 35,03%.

Il pagamento si effettua attraverso il modello F24, con un sistema di acconto e saldo.
Il massimale di reddito per l’anno 2023 è stato fissato a 113.520,00 euro. TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACI Cosa succede se non pago la Gestione separata?I contributi da versare alla Gestione separata Inps rientrano tra gli obblighi fiscali dei contribuenti. È compito dell’Agenzia delle Entrate procedere al controllo dei pagamenti previsti. Monitorando i dati e incrociandoli con la dichiarazione dei redditi presentata, verifica se siano stati effettuati regolarmente. In caso di inadempienza, l’Agenzia procede alla riscossione, inizialmente con un sollecito di pagamento e, nel caso questo venga ignorato, con una cartella esattoriale.

  • L’avviso bonario segnala il mancato versamento dei contributi e prevede la regolarizzazione della situazione con l’aggiunta del 10% di sanzioni e interessi sulla somma dovuta. Si può procedere anche con pagamenti a rate.
  • Se viene ignorato il sollecito, le sanzioni passano dal 10% al 30%. Anche in questo caso è comunque possibile dilazionare i pagamenti per un massimo di 72 rate mensili.