Come si fa la fattura elettronica e come si gestisce per i forfettari

La fatturazione elettronica permette la digitalizzazione di documenti commerciali che comprendono le fatture e gli ordini di acquisto tra fornitori ed acquirenti. In questo modo vengono semplificate le operazioni di archiviazione ed è possibile un monitoraggio immediato di spese ed entrate. Ecco come funziona e chi è tenuto ad usarla.

La fatturazione elettronica permette la digitalizzazione di documenti commerciali che comprendono le fatture e gli ordini di acquisto tra fornitori ed acquirenti. In questo modo vengono semplificate le operazioni di archiviazione ed è possibile un monitoraggio immediato di spese ed entrate. Ecco come funziona e chi è tenuto ad usarla.
Come funziona con le fatture elettroniche? Introdotta il 1° gennaio 2019, la fattura elettronica sostituisce la fattura cartacea, distinguendosi per due aspetti:

  • viene redatta con uno strumento tecnologico come un computer, un tablet o un cellulare;
  • viene trasmessa al cliente attraverso il Sistema di interscambio (Sdi), il programma dell’Agenzia delle Entrate che funga da postino virtuale.

Lo Sdi accerta che:

  • la fattura contenga i dati obbligatori almeno per i fini fiscali e l’indirizzo telematico (il codice destinatario o un indirizzo PEC) presso il quale il cliente vuole che la fattura sia consegnata;
  • siano esistenti sia la partita Iva del fornitore, indicato come cedente o prestatore, sia la partita Iva o il codice fiscale del cliente, identificato come cessionario/committente.

La fatturazione elettronica prevede i seguenti passaggi.

  • La fattura è compilata con un apposito software o il “Portale fatture e corrispettivi” messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate.
  • Il soggetto che la emette (o un intermediario) firma digitalmente.
  • Viene spedita la fattura al destinatario tramite il Sistema di interscambio.

TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACIChi ha l’obbligo di emettere fattura elettronica? La fatturazione elettronica dal 2024 deve essere adottata da tutti i titolari di partita Iva. Se all’inizio erano esclusi i liberi professionisti nel regime forfettario e dei minimi, non è più cos è.

  • Il 1° luglio 2022, la fatturazione elettronica è stata estesa ai forfettari che, nell’anno precedente, avevano percepito più di 25.000 euro di compensi.
  • Dal 1° gennaio 2024, l’obbligo varrà per tutti i forfettari e i minimi, come stabilito dal Decreto Legge n. 36/2022.

Il regime transitorio è dunque prossimo alla conclusione e tutti i liberi professionisti saranno tenuti a rispettare alcune scadenze:

  • entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione, va emessa la fattura elettronica immediata;
  • entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui l’operazione è stata eseguita, si può emettere la fattura elettronica differita.

In caso contrario, sono applicabili due sanzioni:

  • da 250 a 2.000 euro di multa se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione dell’imposta;
  • tra il 5% e il 10% dei corrispettivi non documentati, di fronte ad operazioni non imponibili.

Una terza sanzione interessa i professionisti in regime ordinario: una multa tra il 90% e il 180% dell’Iva relativa all’imponibile non correttamente documentato, con un minimo di 500 euro. TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACI Quando non è obbligatoria la fattura elettronica? I soggetti esonerati dall’obbligo della fatturazione elettronica resteranno:

  • gli operatori economici non domiciliati o stabiliti in Italia;
  • gli operatori sanitari, che devono trasmettere i dati al Sistema tessera sanitaria (Ts).

Quest’ultimo punto permette di approfondire il tema delicato sulla protezione dei dati personali. Era stato il Garante della privacy, nel 2018, a sollevare la questione sulle informazioni sensibili, inserite su Sdi e a rischio di manipolazioni. Il divieto di emettere una fattura elettronica per le prestazioni sanitarie rappresenta una misura di tutela delle informazioni sanitarie del contribuente. TI OCCORRE UNA CONSULENZA? CONTATTACI Chi può ancora fare la fattura cartacea?Fino alla fine del 2023, resta quindi la possibilità di produrre una fattura cartacea ai titolari di partita Iva che rientrano nel regime dei minimi e forfettario, a patto che non abbiano ottenuto più di 25.000 euro di ricavi nell’anno precedente. È importante ricordare che questa ipotesi non è valida in caso di rapporti con la Pubblica amministrazione: la fattura elettronica verso la Pa è obbligatoria per tutti, al di là del regime fiscale di riferimento.