Conversione Decreto Agosto: oltre mezzo milione di somministrati, atipici e precari a rischio reddito. L’allarme lanciato da FeLSA CISL NIdIL CGIL e UILTemp

Comunicato Stampa

Roma, 14 ottobre 2020.

Comunicato Stampa

Roma, 14 ottobre 2020. – Nella conversione in legge del Decreto
Agosto pubblicata ieri in G.U. (Legge n. 126/2020) ancora nessuna attenzione per oltre mezzo
milione di persone
con rapporti di lavoro atipici e precari, che – ingiustamente escluse dal
sistema delle indennità Covid-19
-rimangono senza nessuno strumento di sostegno al reddito.

Dimenticate infatti – ancora una volta e inspiegabilmente – le
categorie dei lavoratori più fragili come gli autonomi, partite iva, collaboratori occasionali e
collaboratori coordinati e continuativi; i somministrati (ex-interinali) nella sanità e gli stagionali dei
settori diversi dal turismo. Insomma, la platea dei beneficiari delle misure di sostegno invece di
ampliarsi e includere gli esclusi, si va sempre più riducendo
, a fronte di nessuna prospettiva o piano
di ripresa.

Questo l’allarme lanciato dai sindacati di rappresentanza del
mondo del lavoro meno tutelato, FeLSA Cisl NIdiL Cgil e UILTemp che esprimono forte
preoccupazione: mentre la ripresa economica tarda ad arrivare e lo stato di emergenza sanitaria
prosegue, si apre sempre di più lo scenario di un futuro pericolosamente incerto per tutti, ma
soprattutto per chi non può accedere a nessun tipo di ammortizzatore sociale.

Nonostante le numerose sollecitazioni di modifica lanciate in
questi mesi – commentano le Organizzazioni sindacali – il tentativo di tutelare e riconoscere
lavoratori e lavoratrici normalmente esclusi da forme di sostegno al reddito si è basato su un sistema
che ha lasciato scoperte proprio le categorie più deboli e precarie. Le misure adottate
per affrontare la crisi Covid-19 continuano ad allontanarsi sempre di più dal proposito iniziale
di non lasciare indietro nessuno.

Le categorie di lavoratori escluse

Dimenticati di nuovo i collaboratori autonomi occasionali non
iscritti alla Gestione separata Inps in quanto percettori di redditi inferiori ai 5.000 euro (spesso
impiegati nei settori produttivi più colpiti dalla crisi come turismo, spettacolo, formazione e consulenza
oppure come quelli del food delivery, considerati essenziali nei giorni più duri del lockdown). Esclusi
dalle indennità Covid-19, si trovano senza reddito e senza lavoro dall’inizio dell’emergenza
sanitaria.

Dimenticati di nuovo i collaboratori coordinati e continuativi con
contratti di lavoro “sospesi”
, senza reddito ma non disoccupati: non rientrano tra i beneficiari
delle indennità e neppure nella disoccupazione Dis-coll.

Dimenticati di nuovo i lavoratori con contratto di
somministrazione stagionale
nei settori diversi dal Turismo e dagli Stabilimenti termali, mentre gli oltre
12 mila somministrati occupati nel comparto Sanità sono stati “rimandati” in prima linea con
l’emergenza Covid ma riconfermati nell’esclusione dai trattamenti economici accessori e
integrativi in favore del personale sanitario impegnato durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Stato
e Regioni, nonostante i solleciti di parte sindacale per una applicazione corretta del principio
della parità di trattamento prevista dalla legge, non hanno incluso i somministrati creando cos è
situazioni di inconcepibile disparità tra lavoratori impegnati fianco a fianco nella lotta al virus, eroi di
serie A e di serie B. Si aggiunga a ciò la richiesta, sempre disattesa, dei Sindacati di categoria di
superare le disposizioni previste dal D. Lgs. 25 maggio 2017 n. 75, che escludono in maniera
discriminatoria, i lavoratori somministrati dall’accesso alle quote riservate per la partecipazione ai
concorsi pubblici e, quindi, alla possibilità di accedere ai percorsi di stabilizzazione.

A ingrossare le fila delle categorie di lavoratori e lavoratrici
abbandonati, con la conversione in legge del Decreto Agosto, troviamo anche i collaboratori autonomi
occasionali che non hanno un contratto in essere e le partite IVA iscritte alla Gestione
Separata Inps.

“Salvati” – per adesso – i percettori delle indennità di
disoccupazione Naspi e Dis-Coll scadute tra 1 marzo e 30 giugno, prorogate di altri due mesi. Tamponata la
situazione dei lavoratori temporanei, compresi i somministrati, a cui in deroga al Decreto Dignità sono
concesse proroghe e rinnovi senza causale per massimo 12 mesi, una sola volta e fino al 31
dicembre 2020. Rinnovata l’indennità Covid-19 di 600 euro ai collaboratori sportivi, ma
solo per il mese di giugno. Rifinanziati il REM che si potrà chiedere fino al 15 ottobre e il Fondo di
Solidarietà Artigiani e Somministrati.

Le richieste di FeLSA Cisl NIdiL Cgil UILTemp

FeLSA Cisl NIdiL Cgil UILTemp ribadiscono con forza la necessità
e l’urgenza non più procrastinabile di costruire al più presto un sistema di
ammortizzatori sociali strutturale e specifico
che abbracci tutte le tipologie di rapporto di lavoro,
dando copertura ai periodi di disoccupazione e di calo delle attività che in questa fase
pandemica sta mettendo a dura prova migliaia di lavoratori. Una volta ampliata la tutela economica e
reddituale per le categorie attualmente escluse e dimenticate anche dalle misure anti
Covid-19, si dovrà avviare un confronto serio sul tema della riqualificazione e ricollocazione
occupazionale
per tutti quei lavoratori temporanei che hanno perso il proprio lavoro.