Cos’è la prestazione ISCRO?
L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) è stata varata dalla
Legge Bilancio 2021, e rappresenta un
aiuto economico per i professionisti che hanno visto una
contrazione degli affari. La sua introduzione era legata alla crisi derivante dall’emergenza sanitaria per la pandemia di COVID-19 che ha colpito in modo deciso anche la categoria dei lavoratori autonomi.
Se inizialmente valeva solo per il triennio 2021 – 2023, con la nuova manovra è destinata a diventare strutturale a partire dal 2024.
L’obiettivo dell’ISCRO è quindi quello di
assicurare una continuità reddituale per i
lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata. All’indennità monetaria si aggiunge l’elemento assicurativo dal momento che lo strumento è finanziato con la contribuzione dei beneficiari potenziali.
Il reddito di riferimento per il riconoscimento della prestazione nel 2024 (reddito dichiarato nell’anno che precede la presentazione della domanda) è di 12.000,00 euro. L’importo mensile non può essere inferiore a 250,00 euro e non può superare gli 800,00 euro.
Il finanziamento della misura è reso possibile dallo stanziamento di 16 milioni di euro per il 2024. Per i prossimi dieci anni, lo stanziamento è destinato ad aumentare ulteriormente:
- 20,4 milioni per il 2025;
- 20,8 milioni per il 2026;
- 21,2 milioni per il 2027;
- 21,6 milioni per il 2028;
- 21,7 milioni per il 2029;
- 22,1 milioni per il 2023;
- 22,5 milioni per il 2031;
- 23 milioni per il 2032;
- 23,4 milioni per il 2033.
Chi ha diritto al bonus ISCRO?
L’altra grande novità in arrivo con il 2024 è l’allargamento della
platea a cui è destinato il sostegno economico. Possono infatti accedere ad ISCRO tutti quei liberi professionisti titolari di
partita IVA che denunciano un
reddito annuale inferiore ai 12.000 euro. Si tratta di un aumento in confronto agli 8.145 euro del 2023.
Nello specifico, ecco quali sono i requisiti ISCRO.
- Occorre essere iscritti alla Gestione separata INPS e non ad altre forme previdenziali obbligatorie. Non bisogna nemmeno risultare beneficiari di trattamenti pensionistici diretti.
- Al momento della presentazione della domanda, la partita IVA riferita all’attività per cui è avvenuta l’iscrizione alla gestione previdenziale deve essere attiva da tre anni. Negli anni precedenti, invece, era richiesta una partita IVA attiva da almeno quattro anni.
- È fondamentale essere in regola con la contribuzione previdenziale.
- Chi vuole accedere ad ISCRO deve dimostrare di avere ottenuto, nell’anno precedente alla domanda, un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi sempre da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti.
- Quanto al reddito, il richiedente deve aver dichiarato un reddito nell’anno precedente alla presentazione della domanda non superiore a un limite specifico. Il limite è fissato a 12.000,00 euro per quindi variare annualmente secondo l’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
L’obiettivo è di rendere ISCRO una sorta di
cassa integrazione a fronte di una considerevole riduzione dell’attività di lavoro autonomo o della loro cessazione.
- Il sostegno economico è pari al 25% dei redditi dichiarati dal titolare di partita IVA, su base semestrale, nei due anni precedenti a quello in cui la domanda è stata effettuata.
- L’assegno è erogato dall’INPS per sei mesi a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. Non può essere inferiore ai 250 euro e superiore agli 800 euro.
Come si fa domanda ISCRO?
Le domande vanno presentate entro il 31 ottobre. La procedura va eseguita per via telematica,
attraverso il sito internet dell’INPS. Considerati i diversi passaggi da seguire e l’attenzione richiesta, ci si può affidare all’aiuto di
intermediari come gli sportelli VIVACE CISL per portare a termine l’operazione, con l’assistenza di persone esperte e competenti.
Dal portale dell’ente previdenziale si può accedere alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, digitando la voce nel motore di ricerca del portale o seguendo questo percorso:
- dalla sezione “Sostegni, sussidi ed indennità” si seleziona “Esplora Sostegni, sussidi e indennità”;
- si clicca sulla voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti”;
- sotto la lettera “P”, si seleziona la voce “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
A questo punto è necessario autenticarsi con le credenziali di accesso previste dall’ente previdenziale:
- SPID di livello 2 o superiore;
- Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS).
Ad identificazione avvenuta, occorre selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.
Come via alternativa a quella telematica, si può effettuare la richiesta per il 2023 tramite il Contact Center integrato, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (servizio gratuito) o al numero 06 164164 da rete mobile (servizio a pagamento, in base alla tariffa applicata dal proprio operatore).
Come funziona ISCRO?
ISCRO viene erogata per sei mensilità a decorrere dal primo giorno successivo alla data in cui la domanda è stata presentata. L’importo concorre alla formazione del reddito del beneficiario ai fini fiscali. È importante ricordare che però non comporta alcun accredito di contribuzione figurativa.
Per finanziare l’intervento si procede all’aumento dell’aliquota contributiva INPS dello 0,35% durante il 2024. Si tratta di una riduzione di aliquota rispetto al 2023, quando era invece dello 0,51%.
Il diritto a ISCRO decade in caso di:
- cessazione della partita IVA nel periodo di erogazione del bonus;
- iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- titolarità dell’Assegno di inclusione;
- titolarità di trattamento pensionistico diretto.
Per i professionisti che ottengono il bonus, la sua erogazione è condizionata alla
partecipazione a dei percorsi di aggiornamento professionale. Criteri e modalità di funzionamento dei corsi saranno illustrati con un decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tra gli obiettivi che ISCRO intende raggiungere c’è la possibilità di garantire ai titolari di partita IVA una liquidità immediata per affrontare le spese correnti e ad incentivare la professione in un periodo di flessione economica.
Gli effetti del bonus possono ricadere più in generale sull’economia, sostenendo il potere di acquisto dei lavoratori autonomi e contribuendo ad una certa stabilità per alcune categorie più vulnerabili e quindi maggiormente esposte ad eventuali situazioni di crisi.