Maternità anticipata

In caso di gravidanza a rischio, la lavoratrice può fare richiesta di maternità anticipata. Si tratta di un periodo di astensione dal lavoro che inizia prima del periodo di congedo obbligatorio per la prossima nascita del figlio, come indicato dalla normativa nazionale. Scopriamo insieme come funziona e quali sono i passaggi per poterla richiedere.

In caso di gravidanza a rischio, la lavoratrice può fare richiesta di maternità anticipata. Si tratta di un periodo di astensione dal lavoro che inizia prima del periodo di congedo obbligatorio per la prossima nascita del figlio, come indicato dalla normativa nazionale. Scopriamo insieme come funziona e quali sono i passaggi per poterla richiedere. Che cos’è la maternità anticipata? Il decreto legislativo numero 151 del 26 marzo 2001 fissa i termini del periodo di maternità obbligatoria per le lavoratrici del settore pubblico e privato. La norma è conosciuta anche come Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità. Il congedo obbligatorio copre un periodo di 5 mesi, solitamente suddivisi come segue:

  • due mesi prima della data presunta del parto;
  • tre mesi dopo la data presunta del parto.

Tuttavia, la lavoratrice può avere diritto ad una astensione anticipata in presenza di alcuni circostanze:

  • se si presentano gravi complicazioni della gestazione e/o ci sono persistenti forme morbose aggravate dallo stato di gestazione, determinando la cosiddetta gravidanza a rischio;
  • se le condizioni di lavoro, incluse quelle ambientali, inficiano sulla salute della donna o del bambino;
  • se la lavoratrice svolge un’attività pericolosa, faticosa e insalubre e non può essere spostata ad altre mansioni che siano compatibili con lo stato di gravidanza.

La maternità anticipata è quindi una misura per garantire la salute della donna lavoratrice in caso di gravi complicanze della gravidanza che derivano dalla natura della gestazione o del lavoro svolto. HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA? CONTATTACICosa devo fare per avere la maternità anticipata?Il dlgs. n. 105/2022 ha introdotto nuove regole per potere beneficiare dell’indennità per l’astensione per maternità a rischio, sia per le lavoratrici dipendenti che per quelle autonome. Per quanto riguarda le lavoratrici dipendenti, si palesano in particolare due situazioni: quella di interdizione anticipata e quella di astensione anticipata.

  • L’interdizione anticipata può essere richiesta dalla lavoratrice o dal datore di lavoro. È dunque prevista in caso di condizioni di lavoro o ambientali ritenute pregiudizievoli per la salute della lavoratrice e del suo bambino. Prima di procedere alla presentazione della richiesta, il datore deve valutare se sia possibile adibire la lavoratrice ad altre mansioni.
  • Se cos è non fosse, entro 7 giorni dalla ricezione della documentazione, il competente Ispettorato territoriale del lavoro rilascia un provvedimento che rappresenta il presupposto necessario per l’astensione dal lavoro, indicando la decorrenza.
  • L’astensione anticipata è invece legata alle condizioni di gravi complicazioni della gravidanza o alla presenza di persistenti forme morbose. È richiesta direttamente dalla lavoratrice all’Asl. La domanda deve contenere in allegato il certificato medico che attesta la gravidanza della lavoratrice e le sue condizioni.
  • Entro 7 giorni dalla ricezione della documentazione, vale il principio del silenzio assenso. In caso di diniego, vanno comunicati tempestivamente alla gestante i motivi della decisione: questa può presentare ulteriori osservazioni e documenti, entro i dieci giorni successivi.
  • Se al contrario l’istruttoria si conclude positivamente, il periodo di maternità anticipata per gravidanza a rischio decorre dalla data di inizio dell’assenza della lavoratrice.

L’indennità per interdizione anticipata dal lavoro può essere richiesta anche dalle lavoratrici autonome che appartengono alle categorie:

  • artigiani e commercianti;
  • coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali;
  • pescatori autonomi della piccola pesca marittima e delle acque interne.

Le lavoratrici coinvolte devono essere iscritte alla Gestione separata Inps di riferimento. Come riportato dall’Inps con il messaggio n. 572 del 7 febbraio 2023, possono richiedere l’indennità anche per il periodo precedente ai due mesi dalla data del parto. Occorre un accertamento medico dell’Asl che attesti le gravi complicanze della gravidanza o persistenti forme morbose che potrebbero aggravare lo stato di gravidanza. HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA? CONTATTACIQuanto viene pagata la maternità anticipata?I periodi di maternità anticipata sono economicamente coperti dall’indennità Inps, pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera (Rmg). Ricalca quindi quanto predisposto per l’astensione obbligatoria.Nel caso di lavoratrice dipendente, la prestazione viene anticipata dal datore di lavoro in busta paga. A sua volta, il datore può recuperare in seguito l’ammontare, con il pagamento dei contributi all’ente previdenziale. Vengono indennizzate tutte le giornate del periodo di assenza, con un paio di eccezioni:

  • nel caso di operaie, le festività e le domeniche che cadono nel periodo di maternità;
  • nel caso di impiegate, le festività che cadono di domenica.

Quanto alle lavoratrici autonome, l’indennità per gravidanza a rischio Inps è sempre dell’80% rispetto alla retribuzione giornaliera. Viene versata direttamente dall’ente solo in presenza di una regolarità contributiva. L’Inps eroga direttamente l’indennità anche per:

  • operai agricoli o lavoratori assimilati;
  • lavoratori assunti a termine per attività stagionali;
  • domestici;
  • disoccupati o sospesi senza Cassa integrazione;
  • lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine.

Lo stesso istituto provvede quando si registra una mancata anticipazione da parte del datore per alcune ragioni specifiche:

  • impossibilità oggettiva;
  • pagamento diretto della Cassa integrazione;
  • procedure concorsuali;
  • eventi insorti nel corso dell’attività aziendale in seguito cessata;
  • decisione dell’Ispettorato territoriale del lavoro, una volta accertato l’inadempimento dell’azienda;
  • rifiuto.

HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA? CONTATTACICome richiedere la maternità anticipata sul sito dell’Inps?Mentre per le lavoratrici dipendenti sono l’Ispettorato del lavoro o l’Asl a contattare l’Inps in seguito alla richiesta presentata dalla stessa gestante o dal datore di lavoro, la maternità anticipata può essere richiesta dalle lavoratrici autonome direttamente dal portale dell’istituto previdenziale. Per farlo bisogna accedere al servizio con autenticazione Spid (almeno di secondo livello), Cie (Carta d’identità elettronica) o Cns (Carta nazionale dei servizi).

  • Una volta raggiunta la sezione “Congedo parentale, maternità e paternità – Domanda“, dal menu va selezionata la voce “Acquisizione domanda – Congedo di maternità/paternità – Autonomi“.
  • Nella pagina “Dichiaro” si spunta l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio“.

Le lavoratrici autonome non devono presentare il certificato di gravidanza: questo infatti è trasmesso in via telematica dal medico del Servizio sanitario nazionale o comunque ad esso convenzionato. Grazie alle novità apportate dal dlgs. 105/2022, che ha introdotto proprio la maternità anticipata per le lavoratrici autonome, la domanda può essere presentata anche per periodi antecedenti la data di presentazione della stessa. La richiesta di indennità per l’astensione anticipata può essere inoltrata anche con l’aiuto e l’assistenza dei patronati.