Promotori Finanziari : Cancellato Doppio Albo

L’approvazione durante il mese di Dicembre 2012 del Decreto sullo Sviluppo e la Crescita da parte della Camera dei deputati ha finalmente chiuso la spinosa “partita” dell’iscrizione all’Organismo degli Agenti in Attività Finanziaria e dei Mediatori Creditizi (Oam) per i promotori finanziari.

L’approvazione durante il mese di Dicembre 2012 del Decreto sullo Sviluppo e la Crescita da parte della Camera dei deputati ha finalmente chiuso la spinosa “partita” dell’iscrizione all’Organismo degli Agenti in Attività Finanziaria e dei Mediatori Creditizi (Oam) per i promotori finanziari. Un emendamento già inserito nel testo approvato al Senato prevedeva l’esenzione dell’iscrizione nel registro del nuovo Albo.

La proposta del doppio Albo per i promotori voluto dal Governo Monti aveva suscitato la legittima protesta dei lavoratori costretti a nuovi pesanti oneri economici e burocratici.

La misura normativa, entrata in vigore con il decreto correttivo collegato al DLG 141/2010 per il recepimento della direttiva europea sull’offerta di prodotti creditizi “non è ragionevole poichè il nuovo albo è stato creato per figure come gli agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi che offrono prodotti bancari come mutui e prestiti, mentre i promotori finanziari collocano strumenti finanziari e servizi di investimento, che sono attività differenti e già sottoposti a controllo”, aveva spiegato Ivan Guizzardi, segretario generale FeLSA.

Queste figure, iscritte già ad un proprio albo, si occupano infatti di consulenza e gestione dei portafogli a tutto tondo, senza nessun potere di rappresentanza per concludere i contratti.

La mobilitazione della FeLSA CISL non si è fatta attendere, chiedendo da subito, con forza, il cambiamento con la cancellazione della norma per via legislativa. Questa novità avrebbe prodotto un vero e proprio “terremoto” tra queste figure professionali, vista la platea di circa 53 mila promotori italiani, di cui 30-35mila attivi.

Ribadisce Guizzardi: “Abbiamo registrato con soddisfazione un risultato positivo ed importante per la categoria viste le premesse e con la fine della legislatura”, sottolineando la priorità, per istituzioni e industria finanziaria, di gestire una fase nuova dove anche la rappresentanza sindacale dei promotori ha la titolarità piena a determinare lo sviluppo di un nuovo modello di promozione finanziaria.

“Dopo lo scoppio della grande crisi finanziaria ci sono molti cantieri normativi aperti i cui esiti non sono ancora definiti: occorrono nuove regole come risposta alle deviazioni del mercato e dei suoi attori”, fa notare Mauro Rufini, responsabile nazionale dei Promotori Finanziari FELSA CISL”. I provvedimenti emananti a partire dal Dlg 141/2010 in attuazione della Direttiva 2008/48/CE e le modifiche del titolo VI del Testo Unico Bancario (D.L. 385/1993) in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, pur costituendo un’evoluzione positiva della legislazione, stanno infatti producendo un sistema di regole frammentate e una sovrapposizione di appesantimenti burocratici.

“L’iniziativa della CISL, attraverso la FeLSA che ha la rappresentanza sindacale della categoria per i rapporti di lavoro autonomo, non si è fatta attendere. Il rimedio ora è stato trovato ma non è stato facile”, ricorda il sindacalista. Ma la riflessione deve essere più ampia, secondo il sindacato. “Quanto sta succedendo mette in luce comunque che c’è contiguità tra i settori finanziario, creditizio, mobiliare ed assicurativo. Non è da escludere nel futuro – conlude Rufini – la fattibilità di un profilo unico, altamente professionale sulla scia delle riflessioni avviate anche dalla Banca d’Italia. Le istituzioni, l’industria finanziaria, i profili normativi e legislativi devono gestire una fase nuova dove anche la rappresentanza sindacale dei promotori ha la titolarità piena a determinare lo sviluppo di un nuovo modello di promozione finanziaria”.

Paolo Toriggia