RIFORMA SPORT E LAVORO SPORTIVO, IL 1° LUGLIO LAVORATORI IN PRESIDIO
IN PIAZZA MONTE CITORIO A ROMA PER SOLLECITARE LA RIPRESA DELL’ITER
PARLAMENTARE
I Sindacati chiedono
di ristabilire il termine per l’entrata in vigore della riforma
all’interno dei tempi dell’attuale legislatura
Roma, 22 giugno 2021
– Non si arrendono al rinvio di fatto sine die dell’entrata in
vigore della Riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo posticipata
dal Decreto Sostegni al 31 dicembre 2023. Il settore, duramente
colpito dalla crisi pandemica e dalle misure messe in atto per il
contenimento del Covid, occupa oltre 100mila lavoratori dipendenti e
più di 500mila collaboratori sportivi.
Lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia, in
rappresentanza dell’intera categoria, il 1° luglio dalle ore 14
presidieranno Piazza Monte Citorio a Roma. La mobilitazione è stata
indetta dalle federazioni sindacali di categoria Cgil Cisl Uil, Slc e
Nidil, Fisascat e Felsa, Uilcom e Uiltemp.
I sindacati chiedono
“di accelerare l’entrata in vigore della Riforma” e di
ristabilire “improrogabilmente”, il termine per la piena
applicazione della Riforma all’interno dei tempi della attuale
legislatura, “senza il quale verrebbe meno ogni possibilità di
confronto sui temi contenuti, rendendo di fatto nullo un intervento
legislativo che doveva rappresentare, dopo lunghi mesi di riunioni e
lavoro di due Governi, un sostanziale cambio di passo per tutto il
settore”.
A più riprese nelle
scorse settimane, anche di concerto con le associazioni di categoria
degli atleti, i sindacati avevano sollecitato la ripresa dell’iter
parlamentare per l’entrata in vigore di una Riforma, certamente
migliorabile, ma che avrebbe posto finalmente le basi per il
riconoscimento dei diritti fondamentali e delle tutele assicurative e
previdenziali per tutti i lavoratori dello sport.
Il tema è stato
anche al centro della 2^ Assemblea sindacale unitaria del 10 giugno
2021. Le scorse settimane i sindacati avevano trasmesso una nuova
missiva ai capigruppo parlamentari del Senato e della Camera dei
Deputati sui nodi della riforma dello Sport e del Lavoro Sportivo
giunta ad un binario morto dopo il rinvio dell’entrata in vigore al
2024.
“Solo con proposte
concrete e un confronto sui contenuti anche con le organizzazioni di
rappresentanza del settore – conclude la nota congiunta – si può
dare un futuro allo sport e dignità al lavoro sportivo”.
Per i sindacati “lo
sport italiano merita un futuro radioso. L’intero comparto, dopo la
pandemia, ha assoluta necessità di essere ridisegnato e rilanciato,
cominciando dai diritti di chi ci lavora”.
SLC Cgil NIdIL Cgil Fisascat Cisl FeLSA Cisl UIlcom Uil UILTemp Uil