“Domani rinnoveremo al Governo e al mondo delle imprese la richiesta di un nuovo grande Patto sociale”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ai microfoni di Rai News 24, alla vigilia della mobilitazione Cgil Cisl Uil sul lavoro. “Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani”: lo slogan delle tre manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil che si svolgeranno in contemporanea domani 26 giugno dalle ore 10,30 a Torino, Firenze e Bari, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti Covid ancora in vigore.A Piazza Castello a Torino parlerà il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini (ore 12.00), a Firenze a Piazza Santa Croce il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra (ore 11,30), a Bari a Piazza della Libertà, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri (ore 11,00). Sono previsti anche gli interventi di sei delegati sindacali, in ciascuna delle tre piazze, in rappresentanza delle categorie dei lavoratori e dei pensionati. Le piazze dove si svolgeranno le manifestazioni saranno collegate tra loro virtualmente grazie a dei maxi schermi. I giornalisti avranno bisogno tutti di un accredito stampa per accedere all’area palco. Gli hashtag della giornata saranno #Ripartiamoinsieme, #CgilCislUil e #26giugno.
“Bisogna allontanare questo rischio di aggiungere nuovi licenziamenti e nuove perdite di posti di lavoro – ha proseguito Sbarra -e questo perchè le ragioni che hanno dato luogo, 15 mesi fa, al blocco dei licenziamenti continuano a rimanere irrisolte: occupazione precaria, tanto sfruttamento, ammortizzatori non riformati, politiche attive al palo, mancanza di un piano per la formazione e la crescita delle competenze. Il Paese ha davanti una fase di ripresa e di recupero della produzione industriale che tuttavia rimane ancora debole e disomogenea tra categorie, comparti, aree geografiche. Abbiamo intere filiere in difficoltà’, dal tessile, il calzaturiero, l’abbigliamento, l’automotive, la chimica di base. La ripresa va consolidata, rafforzata, da un lato rilanciando gli investimenti pubblici e privati, dall’altro rafforzando il sistema delle protezioni sociali”.”Dobbiamo entrare in una stagione di riforme concertate che puntino a una rete integrata di protezione universale: auspico che il governo apra un confronto, ci sono risorse da impegnare e vogliamo farlo insieme” ha poi proseguito spiegando che “si può riprendere una cammino di responsabilità” condivisa. “In questi mesi – ricorda – abbiamo fatto passi in avanti importanti con il governo: questa è la via da seguire, questa è la stagione della coesione non quella del massimalismo e della rottura”. Per Sbarra occorre “una valorizzazione delle relazioni sindacali” e chiede di “aprire una grande discussione sulla grande filiera della logistica dove tutto è deregolamentato, e si sta indebolendo la tutela dei diritti e delle persone”. Per il segretario della Cisl “il Pnrr è il banco di prova su cui misureremo la coerenza e la credibilità dei nostri interlocutori, ma le ragioni del blocco dei licenziamenti restano irrisolte”.E’ quindi tornato sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro ricordando che “è un punto prioritario della piattaforma unitaria che presenteremo nuovamente domani nelle nostre manifestazioni. Per l a salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro bisogna investire di più in prevenzione, formazione e comunicazione, facendo crescere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro che non è secondo noi un costo come molte imprese sostengono ma un vero investimento sulla qualità del lavoro, sulla dignità del lavoro, sulla tutela del lavoro. Ma è anche un investimento per le imprese perchè aiuta a migliorare, ad aumentare la capacità reputazionale delle aaziende rendendole più competitive. Ecco perchè chiediamo al governo di rafforzare controlli, verifiche, ispezioni . Bisogna assumere ispettori del lavoro , assumere medici, investire sulla ricerca e poi applicare il Testo unico del 2008 che, nonostante i tredici anni che abbiamo alle spalle, continua a non essere riconosciuto e attuato in tanti luoghi di lavoro. Bisogna fare delle vittime nei luoghi di lavoro una grande questione nazionale, elaborare una strategia e aggredire un fenomeno odioso che ogni anno fa venir meno 1300 lavoratrici e lavoratori”.
Fonte Ufficio Stampa Cisl Nazionale