Sciopero alla Modine CIS Italy

Sciopero negli stabilimenti di Amaro e Pocenia (UD) della Modine CIS ITALY SRL per la scelta dell’azienda di non ricevere la neoletta RSU dei lavoratori somministrati ad un tavolo unitario con le RSU dei dipendenti diretti.

Lo scorso 15 febbraio, dipendenti e somministrati sono andati al voto contemporaneamente per la scelta dei propri rappresentanti. Per la parte somministrati, la FeLSA è risultata prima organizzazione, con oltre 2/3 delle preferenze. Il 18 marzo era previsto un incontro, richiesto unitariamente, con la direzione aziendale per la presentazione dei nuovi RSU e per la trattazione di alcune tematiche di organizzazione aziendale, come ad esempio l’aggiornamento del PDR e il calendario delle chiusure collettive per CIG); solo un tema (l’utilizzo di PAR oltre le 208 ore, era di stretta pertinenza dei lavoratori diretti Modine). Il 15 marzo pomeriggio, l’azienda ha comunicato l’intenzione di ricevere le due rappresentanze dei diretti e dei somministrati solamente in tavoli separati.

Tale imposizione dell’azienda, insensibile ai nostri tentativi di mediazione, ha suscitato largo malcontento non solo tra i rappresentanti e le OO.SS., ma anche tra la collettività dei lavoratori, che ieri hanno incrociato le braccia per la prima di ora di ciascun turno a seguito dello sciopero indetto da FIM, FELSA, FIOM e NIDIL. L’adesione ha sfiorato il 90% su alcuni turni, sia tra i dipendenti che tra i somministrati, in entrambi gli stabilimenti della provincia di Udine.

“La giornata di ieri ha rappresentato un chiaro segnale all’azienda e nel contempo un chiaro mandato dei lavoratori al Sindacato, ovvero quello che non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, e che tutti hanno pari diritto di essere rappresentanti al tavolo negoziale con l’azienda, con la possibilità di affrontare in modo trasparente qualunque tipo di tema” è il commento del Segretario Generale FeLSA FVG Tommaso Billiani.