Sciopero e presidio il 7 febbraio per la Felsa Cisl

Sciopero di otto ore e presidio di quattro, sotto la sede centrale del Mise (il ministero dello Sviluppo Economico) in via Molise a Roma, il prossimo 7 febbraio.

Sciopero di otto ore e presidio di quattro, sotto la sede centrale del Mise (il ministero dello Sviluppo Economico) in via Molise a Roma, il prossimo 7 febbraio. E’ questa la decisione presa dalle rappresentanze sindacali, Felsa Cisl, Fisascat Cisl, Nidil e Filcams Cgil per chiedere risposte urgenti circa il futuro produttivo di Promuovi Italia Spa.

Questa società si trova, da diversi mesi, al centro di una complicata situazione, sia dal punto di vista economico che occupazionale. Tutto a seguito delle norme della cosiddetta “Spending Review”, in base alle quali Promuovi Italia dovrebbe cedere, a titolo gratuito, il suo ramo di assistenza tecnica al Mise, ad Invitalia Spa. Se, per legge, le trattative tra Invitalia e Promuovi Italia per garantire l’occupazione dei 175 lavoratori coinvolti direttamente dalla cessione, avrebbero dovuto chiudersi già lo scorso 13 novembre, la denuncia dei sindacati riguarda una situazione di stallo assoluto che rischia di compromettere le prospettive future di tutti i 250 addetti attualmente in forza alla società.

“Quella che intendiamo giocare è una partita a tutto campo – spiega il segretario nazionale Felsa Cisl, Alessandro Lotti. Chiediamo risposte concrete e garanzie, in tempi brevi, sia per quei lavoratori che rischiano seriamente di vedere compromesso il proprio posto, sia per i 130 che sono già stati lasciati a casa”. “Non ci bastano più -sottolinea Lotti – le generiche rassicurazioni circa un presunto imminente accordo tra Promuovi Italia, il ministero dello Sviluppo Economico e Invitalia. La mancanza di chiarezza circa il futuro di questi lavoratori, sta avendo pesanti ricadute sulle prospettive di tutti quelli presenti all’interno di Promuovi Italia.

Si tratta di una situazione inaccettabile, dalla quale si esce solo con il confronto e il coinvolgimento pieno della rappresentanza sindacale rispetto alle trattative in corso e alle stesse sorti dell’azienda”.

“Già da luglio scorso – spiega Mattia Pirulli, segretario Felsa Lazio – ci siamo attivati per chiedere un incontro al ministero dello Sviluppo Economico – per fare luce sui criteri di trasferimento delle attività e sulle reali intenzioni delle parti in causa.

Finora nessuno ci ha mai ricevuto”. “Come se non bastasse – conclude Pirulli – sappiamo che, a fronte delle diverse collaborazioni a progetto in gioco, solo alcune vengono rinnovate e senza informare il sindacato. Ci aspettiamo un deciso cambio di passo nelle relazioni tra sindacati, ministero e le altre parti in causa. Non accetteremo di essere informati a cose fatte e tantomeno soluzioni preconfezionate”.