Somministrati a tempo indeterminato: la politica decide ancora di non decidere

Roma, 16 marzo 2022 – FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp:
“Il legislatore conferma il paradosso che introduce un limite di 24
mesi sulle missioni presso la stessa azienda utilizzatrice,
condannando, in assenza di obblighi sull’utilizzatore, al
licenziamento decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che oggi
hanno un contratto stabile.

Roma, 16 marzo 2022 – FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp:
“Il legislatore conferma il paradosso che introduce un limite di 24
mesi sulle missioni presso la stessa azienda utilizzatrice,
condannando, in assenza di obblighi sull’utilizzatore, al
licenziamento decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che oggi
hanno un contratto stabile.”

In sede di conversione del Decreto Ristori ter, infatti, la
limitazione a 24 mesi per la somministrazione di lavoro anche per chi
è assunto a tempo indeterminato (introdotta lo scorso ottobre dal
Decreto Fisco) viene confermata rimandando la piena operatività al
31 dicembre prossimo. Nonostante il ministero del Lavoro avesse dato
ampie rassicurazioni in merito alla cancellazione di questo limite,
l’unico risultato ottenuto è quello di allungare ancora di
ulteriori tre mesi la scadenza.

“Sulla somministrazione di lavoro la politica decide di non
scegliere – commentano i Sindacati – rimandando ancora la
soluzione del problema e non ascoltando le Organizzazioni Sindacali,
gli operatori del settore e i lavoratori stessi, per i quali continua
a essere messa in discussione la stabilità occupazionale.”

“Siamo al paradosso: si definisce un termine a un contratto a tempo
indeterminato, stipulato attraverso una tipologia contrattuale
negoziata come la somministrazione. Non si pongono limiti, invece,
alle altre forme contrattuali altamente precarizzanti del nostro
ordinamento e alla sostituzione reiterata dei lavoratori e delle
lavoratrici sullo stesso posto di lavoro.”

FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp continueranno a battersi per
evitare i licenziamenti e per la stabilità occupazionale
rivendicando adeguati, strutturali e non estemporanei interventi
normativi” concludono i Sindacati.