Somministrati in Poste Italiane: il 14 giugno è sciopero generale. Ancora disattesi gli impegni assunti presso il Mise

Roma, 27 maggio 2021 – ADECCO ha comunicato che il 31 maggio 2021 arriveranno a scadenza
57 contratti di lavoro (dei 425 totali del perimetro occupazionale
definito al MISE) e che, sulla base delle indicazioni ricevute da
Poste Italiane, soltanto 45 saranno prorogati e che quindi altri 12
lavoratori non proseguiranno la missione lavorativa, aggiungendosi ai
8 lavoratori lasciati a casa il 30 aprile 2021.

Roma, 27 maggio 2021 – ADECCO ha comunicato che il 31 maggio 2021 arriveranno a scadenza
57 contratti di lavoro (dei 425 totali del perimetro occupazionale
definito al MISE) e che, sulla base delle indicazioni ricevute da
Poste Italiane, soltanto 45 saranno prorogati e che quindi altri 12
lavoratori non proseguiranno la missione lavorativa, aggiungendosi ai
8 lavoratori lasciati a casa il 30 aprile 2021.

I lavoratori in somministrazione hanno svolto in precedenza la
mansione di autista dotati di certificazione di abilitazione
professionale specifica, che nella fase più acuta della pandemia
hanno assicurato la continuità delle prestazioni, accettando la
proposta fatta al MISE di cambiare mansione rendendosi disponibili a
svolgere l’attività di portalettere pur di garantire la continuità
occupazionale.

Poste Italiane continua a mettere in discussione gli impegni già
assunti in sede del MISE “circa la continuità occupazionale a
parità di trattamento tenendo conto del perimetro occupazionale che
ha operato in Poste Italiane per il tramite di ADECCO” senza alcuna
giustificazione.

Felsa NidiL UILTemp nazionali ritengono tale atteggiamento
irrispettoso e lesivo della dignità dei lavoratori. Pertanto, in
concomitanza con le assemblee che si stanno svolgendo su tutto il
territorio nazionale, viene proclamato lo SCIOPERO Nazionale per
l’intera giornata del 14 giugno 2021 di tutti i lavoratori in
somministrazione in missione in Poste Italiane, con relativo presidio
presso la sede del MISE a partire dalle ore 10.30.

auspicando un tempestivo e risolutivo intervento del MISE al fine
di richiamare Poste Italiane come azienda di Stato, al rispetto degli
impegni al fine di garantire a tutti i lavoratori di poter continuare
semplicemente a lavorare.