Somministrati Interno: sciopero riuscito. Ma non ci sono risposte concrete, lo stato di agitazione resta aperto

Roma, 22 dicembre 2022 – Si è tenuto ieri mattina a Roma il presidio delle lavoratrici e dei
lavoratori somministrati presso il Ministero dell’Interno, organizzato da FeLSA CISL NIdiL CGIL e
UILTemp nell’ambito di una giornata di sciopero e di una mobilitazione nazionale.

Roma, 22 dicembre 2022 – Si è tenuto ieri mattina a Roma il presidio delle lavoratrici e dei
lavoratori somministrati presso il Ministero dell’Interno, organizzato da FeLSA CISL NIdiL CGIL e
UILTemp nell’ambito di una giornata di sciopero e di una mobilitazione nazionale. A manifestare in Piazza Santi Apostoli, circa 400 persone provenienti da tutta Italia, in
rappresentanza dei 1.200 colleghi con contratto a termine, in scadenza al 31 dicembre.
L’adesione, a livello nazionale, ha toccato il 90%.
“Siamo stati ricevuti dal Prefetto di Roma, Bruno Frattasi – riferiscono le Organizzazioni Sindacali –
che era già bene a conoscenza della situazione e dell’importanza del lavoro del personale
somministrato negli uffici per l’immigrazione di Questure e Prefetture. Anche Frattasi ha sollecitato
una soluzione al gabinetto del Ministero dell’Interno, cos è come già accaduto nelle altre Prefetture
italiane in cui si sono svolte manifestazioni e presidi nelle ultime settimane.”
“L’importanza non è solo quella di dare continuità al lavoro degli uffici – sottolineano i Sindacati –
ma anche quella di dare continuità ai lavoratori e alle lavoratrici attualmente impiegati.
Inaccettabile pensare di sostituire persone che hanno maturato competenza e professionalità,
mettendo in atto un tourn over: fondamentale garantire la continuità occupazionale, anche,
eventualmente, attraverso una clausola sociale.”
“Le interlocuzioni finora hanno dato rassicurazioni, ma non danno ancora certezze normative,
quindi la mobilitazione continua, l’attenzione rimane alta e l’agitazione rimane aperta, nei prossimi
giorni e fino all’ultimo giorno disponibile. La tenacia con cui questa vertenza è stata portata avanti
grazie a lavoratori e lavoratrici porterà e deve portare dei risultati. Bisogna dire basta alla
precarietà in questo settore” concludono FeLSA CISL NIdiL CGIL e UILTemp.