Sport, il 28 febbraio scadono i termini per l’approvazione della riforma

Sindacati: fondamentale non perdere occasione per regolamentare
settore.

Sindacati: fondamentale non perdere occasione per regolamentare
settore. Oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori in attesa di
diritti e tutele.

Roma, 20 febbraio 2021. – I sindacati di categoria
SLC Cgil, NIdiL Cgil, Fisascat Cisl, FeLSA Cisl, UILCOM e UILTemp,
lanciano l’allarme: il 28 febbraio scade la delega per l’approvazione
della riforma dello sport e del lavoro sportivo, e se entro quella
data il nuovo Consiglio dei Ministri non dovesse varare il decreto,
decadranno i tempi per una riforma che il settore attende da molto
tempo. Le categorie rappresentative dei lavoratori sportivi chiedono
al Governo che questo tentativo di regolamentare il lavoro nel
settore sportivo non vada disperso.

“La Riforma del settore, sui
cui contenuti ci siamo confrontati fattivamente con il Ministero
dello Sport (formalmente oggi non più presente) ha l’obiettivo di
realizzare la valorizzazione del lavoro nel settore sportivo,
riconoscendo e regolamentando diritti e tutele, anche in termini
previdenziali e assicurativi, ancora oggi non riconosciuti ai
lavoratori. Lo sport rappresenta l’1,7% del PIL nazionale, che
raggiunge il 4% se si considera l’indotto, ed è realistico
ritenere che le persone che vi lavorano siano ben più di mezzo
milione: di questi, a solo il 10% viene riconosciuto lo status di
lavoratore e applicato un contratto di lavoro. La fragilità di
questo universo di persone è emersa con maggiore evidenza nel corso
dell’emergenza pandemica. Il decreto legislativo, che attende solo
l’ultimo atto da parte del Consiglio dei Ministri, è un utile e
fondamentale tentativo di ricondurre il lavoro sportivo all’interno
di una normativa sul lavoro, pur mantenendo le peculiarità del
settore.
” Spiegano SLC Cgil, NIdiL Cgil, Fisascat Cisl, FeLSA Cisl,
UILCOM e UILTemp. “Tenuto conto della fase di definizione delle
nomine dei Sottosegretari e dell’assegnazione della Delega allo
Sport, il rischio è che il percorso normativo si blocchi –
continuano i sindacati – lasciando un universo di lavoratori
invisibili, nell’area grigia dell’assenza di diritti in cui sono
finora rimasti relegati, e perdendo cos è un’occasione non ripetibile
in tempi brevi per regolamentare un settore che è stato sempre
caratterizzato da una carenza strutturale nell’individuazione di un
modello definito e specifico del rapporto di lavoro sportivo.
Facciamo appello al Presidente del Consiglio dei Ministri e al
Governo affinchè pongano la necessaria attenzione verso il mondo del
lavoro sportivo e si facciano parte attiva, affinchè non si
interrompa l’iter legislativo della legge delega e la riforma possa
essere varata nei tempi utili.”