Sport. Nodi strutturali della riforma e rivendicazioni al centro della prima assemblea sindacale unitaria

Roma, 16 novembre
2020 – Le grandi criticità di un settore fermo e il sistema delle
indennità e dei bonus che crea difficoltà di accesso a diversi
collaboratori sportivi, assieme ai nodi strutturali della riforma
dello Sport paventata dal ministro Vicenzo Spadafora, a proposte per
il completamento del percorso legislativo sono state al centro della
prima Assemblea unitaria dei lavoratori del settore sportivo, indetta
dai sindacati di categoria Slc e Nidil CGIL, Fisascat e Felsa CISL,
Uilcom e Uiltemp UIL.

Roma, 16 novembre
2020 – Le grandi criticità di un settore fermo e il sistema delle
indennità e dei bonus che crea difficoltà di accesso a diversi
collaboratori sportivi, assieme ai nodi strutturali della riforma
dello Sport paventata dal ministro Vicenzo Spadafora, a proposte per
il completamento del percorso legislativo sono state al centro della
prima Assemblea unitaria dei lavoratori del settore sportivo, indetta
dai sindacati di categoria Slc e Nidil CGIL, Fisascat e Felsa CISL,
Uilcom e Uiltemp UIL. Oltre 220 partecipanti, tra lavoratori
dipendenti e collaboratori sportivi, hanno preso parte alla kermesse
organizzata in modalità videoconferenza da tutta Italia nel rispetto
delle misure anti Covid.

In analisi anche le
ultime previsioni normative, dalle restrizioni al sostegno al settore
durante l’emergenza pandemica, a cominciare dai ristori destinati
al settore volti ad attenuare gli effetti negativi del blocco delle
attività sportive, tra le prime ad essere state attenzionate e,
sovente, vietate.

Il comparto dello
Sport concorre al Pil con 4 punti percentuali, e complessivamente
impiega oltre 100.000 lavoratori dipendenti e più di 500 mila
collaboratori sportivi, da ricondurre al sistema giuslavoristico
ordinario, siano essi rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa o di lavoro autonomo oppure dipendente.

Il dibattito,
ampiamente partecipato, ha messo in luce tutte le contraddizioni e le
criticità del mondo dello Sport, altamente frammentato e poco
regolamentato all’interno di un quadro normativo di riferimento da
riformare. In particolare è emersa l’urgenza del riconoscimento
dei diritti e delle tutele piene per le lavoratrici e i lavoratori
del settore a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro.

I sindacati, già in
occasione della presentazione nei mesi scorsi della prima bozza di
Decreto hanno sollecitato la necessità di definire diritti, come
avviene per il resto del mondo del lavoro: disoccupazione,
previdenza, malattia, infortunio, maternità e genitorialità, tutele
oggi negate alle collaboratrici e ai collaboratori sportivi. Le
organizzazioni sindacali, in particolare, avevano espresso
contrarietà su eventuali deroghe allo Statuto dei Lavoratori che
sembravano previste dalla bozza del provvedimento, ritenendo invece
dirimente salvaguardare le specificità professionali e le qualifiche
– anche connesse ai percorsi formativi e universitari effettuati – da
ricondurre nell’alveo del sistema di classificazione del Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro e contrattate anche per le
collaborazioni e il lavoro autonomo, concetto ribadito anche
dall’Assemblea sindacale unitaria che ha confermato la validità
della contrattazione nazionale di settore e la necessità di un suo
rinnovo, essendo scaduta nel 2018.

Per i sindacati, che
in una missiva al Ministro dello Sport nelle ultime settimane hanno
sollecitato il proseguimento del confronto di merito sulla riforma
del settore, occorre dare una prospettiva anche di medio termine, per
superare la pandemia in atto, affinchè il comparto sportivo possa
continuare a dare il suo essenziale contributo al benessere e alla
salute di tutti, mantenendo il prezioso ruolo di presidio sociale e
di prevenzione sanitaria.

Unanime la
condivisione sulla necessità di fornire un adeguato ristoro anche
alle imprese del settore, impianti e attività connesse, piscine,
palestre e centri sportivi dilettantistici.

L’assemblea ha
rappresentato un momento di confronto con i diretti interessati, per
conoscere le quotidiane difficoltà che vivono e poter quindi
cogliere e rappresentare al meglio le esigenze di un universo cos è
articolato e complesso, ma non per questo meno bisognoso di tutele.

Alla prima Assemblea
unitaria, finalizzata ad avviare un percorso condiviso e
continuativo, seguiranno ulteriori momenti di incontro. Su mandato
dei lavoratori i sindacati avvieranno delle azioni di confronto con
il Ministero dello Sport per ottenere chiarimenti ed approfondimenti
in merito alle questioni più spinose e contingenti della riforma,
nonchè in merito ad alcune criticità emerse in relazione
all’accesso alle misure messe in campo dal Governo a fronte della
pandemia.

L’invito che le
organizzazioni estendono ai lavoratori del settore è quello di
rivolgersi alle strutture sindacali territoriali e apportare il
proprio contributo a sostegno di un percorso che dovrà vedere, passo
dopo passo, la risoluzione di problematiche concrete che impattano
sulla vita dei lavoratori e sulla dignità di un lavoro che a pieno
titolo concorre al benessere delle persone.