Stop Indennità Disoccupazione A Collaboratori. Felsa: Al Fianco Della Cisl In Questa Battaglia

“Siamo impegnati al fianco della Cisl per risolvere questa problematica che rischia di penalizzare fortemente lavoratori che hanno già contratti temporanei.

“Siamo impegnati al fianco della Cisl per risolvere questa problematica che rischia di penalizzare fortemente lavoratori che hanno già contratti temporanei. Non ci fermeremo perchè queste sono le sfide di frontiera, che un sindacato moderno, pronto a misurarsi con la temporaneità e discontinuità lavorativa, deve fare proprie”. Interviene cos è, Daniel Zanda, segretario nazionale della Felsa Cisl, rispetto allo stop dell’Inps all’indennità di disoccupazione per i collaboratori. Un problema già segnalato dall’Inps e posto dalla Cisl, sia in audizioni parlamentari e che negli incontri con il Governo: l’attesa proroga della DisColl per il 2017, introdotta dal Dlgs 22/2015 per i co.co.co e co.co.pro. iscritti alla Gestione Separata Inps, non è stata introdotta nella legge di bilancio di quest’anno a causa dell’accelerazione finale del voto in Aula dovuta alla crisi di Governo”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, commentando lo stop all’indennità di disoccupazione per i collaboratori, confermato oggi dall’ Inps. “La Cisl – continua Petteni – aveva ottenuto l’inserimento della DisColl nel Jobs Act in via sperimentale e poi conquistato la sua proroga nella legge di stabilità dello scorso anno. Proprio oggi, insieme a Cgil e Uil, abbiamo scritto una lettera al Governo per sollecitare l’inserimento di una norma ad hoc nel decreto Milleproroghe in fase di conversione in legge, che, oltre a prorogare l’indennità per i collaboratori, la estenda anche ai professionisti con partita Iva, iscritti alla stessa Gestione Separata. Con la prossima legge di bilancio l’indennità deve finalmente messa a regime. Sarebbe assai grave, da parte del Governo, sottovalutare l’importanza di queste forme lavorative, trascurando di riconoscere loro un’indennità di disoccupazione, tenendo anche presente che questi lavoratori oggi versano alla apposita Gestione Inps una aliquota pari al 32%, per un terzo a loro carico e per due terzi a carico del committente, mentre i professionisti con partita Iva versano il 25% interamente a loro carico. A fronte di ciò non possono non esserci prestazioni adeguate. Dopo le positive norme di contrasto al falso lavoro autonomo, servono norme di maggior tutela per il lavoro autonomo genuino”. “Quando ci sono di mezzo gli interessi dei lavoratori – conclude Petteni – il Presidente dell ‘Inps, Boeri, non denuncia mai in anticipo le ricadute che ne derivano per i lavoratori stessi”.