Un’intesa vera

Una firma “irregolare“, per un accordo separato costruito d’intesa tra Italia Lavoro, l’agenzia tecnica del ministero del Lavoro, la Felsa Cisl e UilTem.

Una firma “irregolare“, per un accordo separato costruito d’intesa tra Italia Lavoro, l’agenzia tecnica del ministero del Lavoro, la Felsa Cisl e UilTem.p per aggirare la stessa riforma Fornero.

La Nidil ha sparato a zero sulla recente intesa che ha riguardato oltre 700 collaborazioni a progetto occupate presso Italia Lavoro. Il segretario nazionale Felsa Cisl, Alessandro Lotti, non ci sta e risponde alle accuse, punto su punto.

“Su quest’accordo si sta facendo, strumentalmente, della disinformazione” – spiega. Perchè? Quale è, secondo la Felsa, la realtà dei fatti?

“E’ bene chiarire che non si tratta affatto di un accordo ‘a perdere’ per i lavoratori coinvolti, come si tenta di far credere. Si tratta, invece, di un accordo fortemente inclusivo, risultato di una trattativa vera e concreta”. Le pesanti critiche arrivate dalla Nidil Cgil rispetto alla bontà dell’accordo, che fondamento hanno, secondo voi? “Lo ripeto, nessuno. La critica ci arriva da una grande sigla sindacale che ha deciso di autoescludersi dalla trattativa, già nel 2007, in occasione dell’accordo quadro sulla regolamentazione dei co.co.pro. Nulla di nuovo. La Nidil lo ha fatto per motivi propri, che poco o nulla hanno a che vedere con il merito delle questioni contenute nell’accordo. Sfilarsi da un accordo è una scelta legittima, ma non si può poi criticare chi si siede al tavolo e ottiene dei risultati, è questo il nostro mestiere”.

Quali risultati avete ottenuto?

“Senza un’intesa come quella che abbiamo raggiunto, molte delle 700 collaborazioni interessate sarebbero arrivate a scadenza senza nessuna garanzia di prosecuzione. Chi si scaglia contro l’accordo dovrebbe tenere presente questo, prima di tutto”. La Nidil vi accusa di “Marchionnizzare” il mercato del lavoro… “E’ una provocazione che serve per ottenere qualche titolo sui giornali, ma che non ha nessun riscontro con la realtà. Tutto si basa su un equivoco che si sta cercando di alimentare”. Quale?

“Si tenta di confondere le alte professionalità presenti in Italia Lavoro, con la regolamentazione propria delle figure che svolgono ‘mansioni operative’. Su questo punto c’è già la riforma Fornero che è legge e con la quale, volenti o nolenti, bisogna confrontarsi. Un sindacato serio si pone sempre l’obiettivo di ‘inchiodare’ la controparte al tavolo di trattativa, utilizzando al meglio lo strumento, appunto, della contrattazione, non alzando cortine fumogene che certo non aiutano dei collaboratori che fanno i conti con un’ imminente scadenza contrattuale”. Le prossime scadenze, quali sono?

“Quello che abbiamo ottenuto, non nasconde, ma rilancia le questioni che restano aperte sul tavolo. Già nelle prossime settimane avvieremo un confronto che rimarrà costruttivo, pur senza far sconti a nessuno”.